Grecia, Milos
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Benvenuti, nell’articolo qui sotto vi parlo della navigazione in barca attorno all’isola di Milos avvenuta nel viaggio in Grecia “Isole Cicladi” effettuato con Avventure nel Mondo nell’agosto 2020.

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Come Santorini, Milos (chiamata anche Milo), è un’isola vulcanica con spettacolari formazioni rocciose, sorgenti termali e panorami mozzafiato ma, al contrario della citata Santorini, pur essendo inserita nelle rotte turistiche, si presenta come un’isola più intima, non troppo mondana. Alcune zone del suo territorio si raggiungono solo in 4X4 e sono di solito poco frequentate, come alcune delle sue spiagge e calette più belle.

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La sua natura di isola vulcanica attiva fa si che il suo paesaggio cambi di continuo e presenti diversi tipi di rocce studiate da scienziati di tutto il mondo. Ci sono scogliere bianche, rosse, gialle e nere, spiagge e calette deserte e paesaggi lunari che la rendono unica.

Ha forma di ferro di cavallo e la sua grande baia naturale è la cavità del cratere principale.

Tra le Cicladi, Milos, è conosciuta anche come l’isola dei colori grazie alle sue splendide e molteplici bellezze di origine vulcanica.

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Il periplo in barca

Un’escursione in barca è quasi sempre il modo migliore per visitare un’isola perché permette di ammirarne la costa. Nel caso di Milos, che ha un paesaggio costiero come poche altre, un mondo di roccia bianchissima su cui si creano incredibili giochi di luce, scogliere di infinite sfumature di colori, grotte, faraglioni e numerosissime insenature con un mare azzurro e smeraldo indimenticabile, completarne il periplo è quasi obbligatorio.

La nostra escursione ha avuto partenza dal porto di Adamas ed è durata tutto il giorno. Le ore di navigazione sono state tante ma ne è valsa davvero la pena e poi sono passate in fretta presi come eravamo dalle numerose bellezze naturali che scorrevano davanti ai nostri occhi.

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I faraglioni di Kleftiko

I celebri faraglioni di Kleftiko, impressionanti rocce ad arco che emergono orgogliose dal mare.

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La spiaggia di Tsigrado

Tsigrado, una delle spiaggie più fotografate dell’isola di Milos. E’ piuttosto difficile da raggiungere in quanto vi si accede soltanto in barca o scendendo vertiginose scalette a pioli lungo una gola tra le rocce. Questa peculiarità ne ha preservato il fascino selvaggio.

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La spiaggia di Sarakiniko

La spiaggia di Sarakiniko è formata da stupende rocce bianchissime levigate dall’acqua e dal vento. E’ pieno di grotte, anfratti, pinnacoli che ne delineano tratti da paesaggio lunare.

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Gli isolotti di Glaronissia

Il gruppo di isolotti di Glaronissia, naturali rifugi per gli uccelli marini sono un incredibile meraviglia della natura. Sono costituiti da un’infinità di prismi lunghi e stretti a base poligonale di pochi decimetri di lato che partono dal fondale del mare e si innalzano per diverse decine di metri.

Questi prismi di colore prossimo al nero sono serrati gli uni contro gli altri, come enormi fasci di matite.

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Un pò di storia

Le principali fasi della storia di Milos sono state in ordine: l’età dorica, l’assedio e conquista ateniese, l’età ellenistica, l’eta romana e cristiana, l’occupazione veneziana, l’occupazione ottomana ed infine l’indipendenza greca.

Una data importante per l’isola è l’otto aprile 1820, il giorno in cui il nome di Milo diventerà noto in tutto il mondo. Un abitante di Plaka, Georghios Kentrotas, sta scavando nel suo piccolo campo nella zona archeologica quando scopre una piccola grotta ricoperta di terra (che più tardi si rivelerà essere il podio dello stadio della città antica), e trova una scultura. Si tratta della celebre Venere di Milo (chiamata anche Afrodite di Milo) una statua di marmo priva di braccia alta poco più di 2 metri risalente al 130 A.C., una delle più belle sculture dell’antichità, incarnazione dell’ideale di perfezione femminile e simbolo della bellezza femminile classica.

Comincia così la storia più recente di una delle più belle sculture della storia dell’umanità, scolpita probabilmente da Alessandro d’Antiochia e sequestrata in un primo tempo dalle autorità turche e successivamente acquistata dall’ambasciatore francese, che la portò a Parigi dove si trova tutt’ora.

Le miniere

Milos, a causa della sua origine vulcanica, mostra una straordinaria morfologia geologica ed è l’isola mineraria per eccellenza (zolfo, manganese, perlite, ossidiana, caolino, argento, bentonite, sono estratti nell’isola già dal 7000 a.C) con miniere ancora attive soprattutto nella parte Est dell’isola. L’industria estrattiva finora ha sempre influenzato il futuro dell’isola conservando per sé buone parti di Milos intatte ed evitando così il proliferare di strutture turistiche che avrebbero cambiato per sempre il volto di quest’isola.

Qui sotto l’articolo pubblicato su Adobe Creative Cloud Express

Isole Cicladi, Milos

Rispondi

Ciao Fabrizio,
grazie di condividere le tue esperienze di viaggio. I tuoi articoli mi piacciono molto perchè sanno trasmettere l’allure del luogo lasciando al lettore lo spazio per immaginare e sognare oltre le bellissime immagini di cui sono corredati. Posti incantevoli che, per ora, possiamo solo sperare di poter visitare quanto prima.
Cinzia

Fabry!mai visto formazioni vulcaniche di questo tipo! fa impressione il fatto che non ci siano alberi ma poi i colori della roccia ti lasciano senza parole. Sei stato bravo perchè la navigazione deve essere stata lunga sotto un sole implacabile. Anche il colore del mare non ha uguali. Come sempre foto meravigliose e colori: dal bianco al giallo, verde, ocra , rosso bordò e pinnacoli mai visti prima. Complimenti!

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