Nara, il santuario Kasuga Taisha
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Nara, il santuario Kasuga Taisha

Benvenuti, nell’articolo qui sotto vi parlo della visita al Santuario shintoista Kasuga Taisha di Nara avvenuta nel corso nel viaggio “Giappone Solo” effettuato con Avventure nel Mondo del marzo 2015.

Giappone, Nara Kasuga Taisha
Giappone, Nara Kasuga Taisha

Kasuga Taisha: uno dei siti più sacri di tutto il Giappone

Kasuga Taisha è il santuario shintoista più famoso di Nara, considerato uno dei siti più sacri di tutto il Giappone.

Fondato nel 768 d.C., il santuario è un luogo di profonda spiritualità e bellezza, dove vengono custodite numerose divinità, attirando sia i devoti che i turisti da tutto il mondo.

L’architettura del santuario, con i suoi caratteristici edifici dipinti di un vivace rosso vermiglio e le centinaia di lanterne in bronzo e pietra che adornano i suoi corridoi e percorsi, crea un’atmosfera incantata, specialmente durante le celebrazioni delle feste delle lanterne.

Il santuario e la zona circostante, immersi in un antico bosco di querce e cipressi, sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, riconoscendo così la loro importanza storica e culturale.

Visitare Kasuga Taisha non è solo un’esperienza visiva, ma anche un’immersione nell’anima spirituale del Giappone, dove tradizione e devozione si fondono armoniosamente in un contesto di straordinaria bellezza naturale e architettonica.

Giappone, Nara Kasuga Taisha
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Kasuga Taisha: bellezza austera nella pioggia

Purtroppo, non siamo stati molto fortunati perché la nostra visita è avvenuta in una giornata di pioggia, con il cielo grigio e nuvole basse.

Tuttavia, questo nulla ha tolto alla bellezza del luogo; anzi, l’atmosfera silenziosa e un po’ cupa della giornata uggiosa ha enfatizzato la sua bellezza austera, coniugando semplicità e raffinatezza in un modo unico.

In Giappone, la studiata semplicità e l’armonia con la natura sono sinonimi di bellezza, e questo concetto è pienamente incarnato tra le lanterne di Kasuga Taisha.

La pioggia leggera e il manto di nebbia che avvolgeva il santuario sembravano aggiungere un tocco di magia, facendo risaltare il verde intenso del muschio e il rosso vermiglio delle strutture.

Ogni goccia di pioggia sulle lanterne in bronzo sembrava raccontare una storia, creando una melodia delicata che si fondeva con il sussurro del vento tra gli alberi secolari.

Questo scenario, lungi dal sembrare triste, esaltava la sensazione di pace e serenità, rendendo la nostra esperienza a Kasuga Taisha indimenticabile.

Camminare in mezzo alla natura

Il legame della scuola shintoista con la natura è evidente nella posizione del santuario Kasuga Taisha e nel lungo sentiero immerso nella vegetazione che è necessario percorrere per raggiungerlo.

Secondo la religione shintoista, camminare in mezzo alla natura è il modo migliore per preparare la mente alla meditazione e alla preghiera.

Questo sentiero si snoda attraverso il suggestivo Parco dei Cervi, dove, come suggerisce il nome, abbiamo potuto avvistare alcuni esemplari di cervi che vivono in libertà nel loro habitat naturale.

Il cervo è un animale sacro per la religione shintoista, considerato il messaggero delle divinità, e la sua presenza aggiunge un ulteriore livello di spiritualità al cammino verso il santuario.

La quiete del parco, interrotta solo dai lievi suoni della natura, invita alla riflessione e alla connessione con il divino.

Ogni passo lungo questo sentiero sembra avvicinare i visitatori non solo alla destinazione fisica del santuario, ma anche a uno stato di serenità interiore.

La natura circostante, con la sua bellezza incontaminata, riflette i principi shintoisti di armonia e rispetto per l’ambiente, rendendo l’intera esperienza di visita a Kasuga Taisha un viaggio spirituale oltre che fisico.

Giappone, Nara Kasuga Taisha
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La Minaminon: l’entrata principale

Questo percorso conduce all’entrata principale, la Minaminon o porta sud, un imponente accesso che segna l’ingresso nel sacro recinto del santuario.

Dopo aver oltrepassato questa maestosa porta, i visitatori si imbattono nella Temizuya, una fontana purificatrice dove è tradizione lavarsi le mani.

Questa pratica, conosciuta come temizu, non è solo un rituale di pulizia fisica, ma anche un atto simbolico di purificazione spirituale.

L’acqua fresca che scorre nella fontana, spesso adornata da intricate decorazioni e circondata dalla tranquilla bellezza del santuario, invita i visitatori a liberarsi delle impurità e a preparare il loro spirito per l’incontro con il divino.

Immergere le mani nella Temizuya, seguendo gesti antichi e rispettosi, è un momento di riflessione e raccoglimento, che sottolinea l’importanza della purezza e della sacralità nel cammino spirituale shintoista.

Questo semplice, ma significativo rito, contribuisce a creare un’atmosfera di serenità e devozione che permea l’intera visita a Kasuga Taisha, rendendo ogni passo un ulteriore avvicinamento alla dimensione del sacro.

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La casa delle quattro divinità

Kasuga Taisha fu costruito nel 768 da un signore del potente clan Fujiwara, una delle famiglie più influenti della storia giapponese.

Mentre comunemente un santuario giapponese custodisce una o due divinità, l’influenza e il prestigio dei Fujiwara permisero a Kasuga Taisha di ospitarne ben quattro, un fatto straordinario che testimonia l’importanza e la ricchezza del santuario.

Le divinità, provenienti da diverse regioni come Chiba, Ibaraki e Osaka, hanno ciascuna il proprio santuario dedicato all’interno del complesso, riflettendo la vasta rete di credenze e culti che si intrecciano nel santuario.

Questa pluralità di divinità rende Kasuga Taisha un luogo di grande rilevanza spirituale e storica, attirando numerosi devoti e studiosi interessati a comprendere le complesse dinamiche religiose del Giappone antico.

Ogni divinità è venerata con rituali specifici, e la presenza di più santuari all’interno di Kasuga Taisha crea un ambiente ricco di spiritualità e tradizione.

Questa unicità non solo sottolinea il legame profondo tra il santuario e il clan Fujiwara, ma anche l’importanza di Kasuga Taisha come epicentro di devozione e cultura nel cuore di Nara.

La grandezza del clan Fujiwara

Kasuga Taisha era dunque il santuario tutelare del clan Fujiwara, la famiglia più potente del Giappone durante il periodo Nara.

Questo periodo, in cui Nara fu la capitale del Giappone dal 710 al 794, fu segnato da un fiorire di cultura, religione e politica, con i Fujiwara al centro del potere.

Il santuario, istituito contemporaneamente alla fondazione della capitale, rappresentava non solo un luogo di culto per il clan, ma anche un simbolo della loro influenza e legittimità.

Kasuga Taisha è dedicato, inoltre, alla divinità protettrice della città di Nara, rafforzando il suo ruolo di pilastro spirituale e politico.

La costruzione del santuario e la sua connessione con la capitale nascono da una visione di armonia e protezione divina per la città, una sorta di benedizione perpetua.

La sua importanza si riflette nelle magnifiche architetture, nelle lanterne che illuminano il cammino dei fedeli, e nei rituali che vi si svolgono ancora oggi.

Visitare Kasuga Taisha significa immergersi in una storia millenaria, dove ogni pietra e ogni struttura raccontano la grandezza del clan Fujiwara e il ruolo cruciale che Nara ha giocato nello sviluppo culturale e spirituale del Giappone.

Giappone, Nara Kasuga Taisha
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Le lanterne del Santuario Kasuga Taisha

Il Kasuga Taisha è rinomato per le sue magnifiche lanterne, generosamente donate dai fedeli nel corso dei secoli.

Sono circa 3000, con le lanterne in bronzo che pendono graziosamente dagli edifici del santuario e quelle in pietra meticolosamente allineate lungo i suoi viali.

Questo mare di lanterne conferisce al santuario un aspetto incantevole e senza tempo. In passato, ogni sera, le lanterne venivano accese, trasformando il santuario in un luogo di straordinaria bellezza e suggestione.

La luce tremolante delle fiamme creava un’atmosfera magica, dove ombre danzanti si intrecciavano con la storia e la spiritualità del luogo.

Anche oggi, durante festival speciali come il Setsubun Mantoro e l’Obon Mantoro, le lanterne vengono accese, regalando ai visitatori un’esperienza indimenticabile che evoca l’antica tradizione e la profonda devozione dei fedeli.

Questa illuminazione simbolica non solo onora le divinità protettrici del santuario, ma crea anche un ponte tra passato e presente, mantenendo viva la sacra eredità del Kasuga Taisha.

L’atmosfera magica delle candele accese

Oggi, le lanterne del Kasuga Taisha vengono accese solo due volte l’anno, durante i celebri Festival delle Lanterne: il Festival di Setsubun Mantoro, che si svolge dal 2 al 4 febbraio, e il Festival Obon Mantoro, che si tiene dal 14 al 15 agosto.

In queste occasioni speciali, il santuario si trasforma in un regno di luci scintillanti e ombre danzanti, creando un’atmosfera di incomparabile fascino e spiritualità.

Durante il Festival di Setsubun Mantoro, le lanterne vengono accese per scacciare gli spiriti maligni e celebrare l’inizio della primavera, mentre il Festival Obon Mantoro onora gli spiriti degli antenati, offrendo loro un caloroso benvenuto.

Migliaia di visitatori si radunano per ammirare questo spettacolo unico, camminando tra i viali illuminati da 3000 lanterne di bronzo e pietra, che creano un’esperienza visiva e emotiva senza eguali.

Questi momenti di accensione delle lanterne non sono solo una meraviglia estetica, ma anche un profondo rituale spirituale che rafforza il legame tra il mondo umano e quello divino, mantenendo vive le tradizioni millenarie del santuario Kasuga Taisha.

Esprimi un desiderio

Le lanterne di pietra e ottone, che ospitano candele tremolanti, offrono una rara opportunità di vedere il santuario Kasuga Taisha come appariva 1.000 anni fa.

Durante il Festival delle Lanterne, la luce soffusa delle candele illumina i dettagli intricati delle lanterne e delle strutture del santuario, trasportando i visitatori indietro nel tempo e creando un’atmosfera di magica intimità.

Questo festival, oltre a essere uno spettacolo visivo straordinario, è anche un momento carico di speranza e spiritualità.

Secondo la tradizione, è l’occasione perfetta per esprimere i propri desideri e aspirazioni, poiché si crede che le preghiere fatte durante questi giorni speciali abbiano una maggiore probabilità di essere esaudite.

Che si tratti di sogni personali o di obiettivi importanti, il festival rappresenta un’opportunità unica per chiedere la benevolenza delle divinità e confidare nella loro protezione e guida.

Partecipare a questa celebrazione significa immergersi in un’esperienza che unisce passato e presente, fede e bellezza, in un modo che solo un luogo sacro come Kasuga Taisha può offrire.

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La tradizionale ricostruzione dei templi ogni 20 anni

Come la maggior parte dei santuari in Giappone, Kasuga Taisha è stato ricostruito ogni 20 anni per molti secoli, una tradizione che ha simbolizzato la perpetua rinascita e la purezza spirituale del luogo.

Questo rituale di ricostruzione, noto come “shikinen sengū”, ha permesso di preservare non solo l’integrità strutturale del santuario, ma anche le tecniche artigianali e le tradizioni culturali ad esso associate.

Ogni nuova ricostruzione era un atto di devozione e rispetto, in cui artigiani e carpentieri altamente qualificati ricreavano fedelmente ogni dettaglio, tramandando così la conoscenza di generazione in generazione.

Tuttavia, questa usanza fu interrotta alla fine del periodo Edo, segnando la fine di un’era di rinnovamento ciclico. Nonostante ciò, Kasuga Taisha continua a rappresentare un monumento di straordinaria importanza storica e culturale, la cui bellezza e spiritualità rimangono intatte.

Ogni visita al santuario offre uno sguardo profondo nella storia e nelle pratiche spirituali del Giappone, permettendo ai visitatori di connettersi con un passato ricco di tradizioni e di apprezzare l’eredità culturale che ha resistito al passare del tempo.

Il processo di ricostruzione ai giorni nostri

Ancora oggi, molti templi e santuari giapponesi appaiono in uno stato di perfezione quasi surreale, grazie al meticoloso lavoro di ricostruzione che avviene a intervalli regolari.

Queste strutture vengono rinnovate da artigiani specializzati che padroneggiano tecniche tradizionali tramandate attraverso i secoli.

Questo processo di ricostruzione non è solo una questione di manutenzione, ma un vero e proprio rito cerimoniale che celebra la continuità e la purezza spirituale dei luoghi sacri.

Ogni ricostruzione segue elaborate cadenze cerimoniali, coinvolgendo comunità locali e praticanti in rituali che simboleggiano la rinascita e il rispetto per la divinità ospitata nel santuario.

Questi eventi sono occasioni di grande significato culturale e spirituale, che rafforzano il legame tra passato e presente.

La dedizione con cui vengono eseguiti questi lavori non solo preserva l’integrità architettonica e estetica dei templi e santuari, ma assicura anche che le conoscenze e le abilità tradizionali continuino a vivere, mantenendo viva l’essenza stessa della cultura giapponese.

Visitare questi luoghi significa immergersi in una bellezza senza tempo, testimone della devozione e dell’arte che hanno attraversato i secoli.

La solenne cerimonia Honden Senzasai

Anche quando abbiamo visitato il Kasuga Taisha, nel marzo 2015, erano in corso importanti lavori di ristrutturazione, un processo che culmina nella rigenerazione spirituale del santuario.

Questi lavori si sono conclusi nel 2017 con l’Honden Senzasai, una cerimonia solenne e profondamente significativa durante la quale il Kami, la divinità, viene trasferito ritualmente nel nuovo sacrario.

Questa cerimonia di trasferimento non è solo un atto di rinnovamento fisico, ma anche un evento spirituale che sottolinea la continuità e la sacralità del luogo.

Assistere ai preparativi e poi immaginare la cerimonia finale ci ha permesso di apprezzare la dedizione e la maestria degli artigiani che, con devozione e abilità, hanno restaurato ogni dettaglio del santuario secondo le antiche tradizioni.

Il completamento della ristrutturazione e il successivo trasferimento del Kami hanno riaffermato l’importanza del Kasuga Taisha come pilastro spirituale e culturale, capace di mantenere viva la sua sacralità attraverso i secoli.

Questo evento ha offerto ai visitatori un raro sguardo sulla continua rinascita di uno dei santuari più venerati del Giappone, dove ogni pietra e ogni rituale raccontano una storia di devozione millenaria.

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Il giardino botanico Shinen Man’yo

A pochi passi dal complesso principale del Santuario Kasuga si trova il gioiello del santuario, il bellissimo giardino botanico Shinen Man’yo.

Questo giardino è rinomato per i suoi splendidi glicini, alcuni dei quali vantano centinaia di anni di vita.

Ogni anno, da fine aprile a inizio maggio, i glicini esplodono in una cascata di fiori lilla e viola, creando uno spettacolo visivo di straordinaria bellezza e delicatezza.

Il glicine è un fiore profondamente simbolico e rappresentativo del santuario, poiché il nome “Fujiwara” significa “campo di glicini”, riflettendo il legame storico e spirituale tra la famiglia Fujiwara e questo luogo sacro.

Passeggiare tra i pergolati fioriti del giardino Shinen Man’yo offre un’esperienza di pace e serenità, dove i visitatori possono contemplare la bellezza della natura in piena armonia con la spiritualità del santuario.

Il profumo dolce dei glicini e la vista dei fiori che ondeggiano dolcemente al vento creano un’atmosfera incantata, rendendo il giardino un luogo ideale per la meditazione e la riflessione.

Questo giardino botanico non solo arricchisce il fascino del Santuario Kasuga, ma rappresenta anche un omaggio vivente alla storia e alle tradizioni della famiglia Fujiwara.

E’ tradizione acquistare un onikuji

Durante la visita al Santuario Kasuga, è tradizione acquistare un onikuji, un bigliettino di carta che rivela il destino del visitatore.

Questo rito affascinante aggiunge un tocco di mistero e spiritualità all’esperienza, permettendo a ciascuno di scoprire cosa riservano gli dei per il proprio futuro.

Se la predizione non è positiva, la cultura giapponese offre una soluzione rassicurante: per allontanare la sfortuna, basta legare il bigliettino al ramo di un albero all’interno del santuario.

Questo gesto simbolico non solo aiuta a liberarsi delle influenze negative, ma contribuisce anche a creare un paesaggio unico, con alberi adornati da centinaia di strisce di carta che danzano nel vento.

Questa pratica incarna la profonda connessione tra uomo e natura, tipica della tradizione shintoista, e offre un senso di sollievo e speranza ai visitatori.

In ogni nodo e in ogni legame, si percepisce la fiducia nella capacità del santuario di purificare e proteggere, trasformando una semplice visita in un rituale di rinascita spirituale.

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Appassionati fotografi

Un appassionato di fotografia deve assolutamente dedicare qualche ora al Kasuga Taisha. Questo santuario offre innumerevoli opportunità per catturare immagini mozzafiato, grazie alla sua architettura storica, ai magnifici giardini e alle suggestive lanterne che adornano i suoi viali.

Ogni angolo del santuario è intriso di bellezza e spiritualità, dalle maestose porte d’ingresso alle intricate decorazioni dei santuari interni.

Le lanterne di pietra e di bronzo, che si accendono durante i festival speciali, creano un’atmosfera incantata, perfetta per scatti serali che immortalano la magia della luce tremolante.

Inoltre, il giardino botanico Shinen Man’yo, con i suoi glicini secolari, offre un’esplosione di colori durante la fioritura, ideale per fotografie ricche di dettagli e sfumature.

I sentieri che si snodano attraverso il Parco dei Cervi, dove i cervi sacri si muovono liberamente, aggiungono un elemento di serenità e naturalezza alle composizioni fotografiche.

Ogni fotografia scattata qui non è solo un’immagine, ma un pezzo di storia e spiritualità, che permette di portare con sé un frammento della meraviglia e dell’armonia del Kasuga Taisha.

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I festival delle lanterne

Lascio questo meraviglioso Santuario con un proposito ben preciso: tornare al Kasuga Taisha quando le lanterne vengono accese, per immergermi nuovamente nella sua atmosfera magica.

Immagino già le migliaia di lanterne che illuminano delicatamente i sentieri, creando un’aura di mistero e serenità.

Ogni passo risuona con la storia antica di questo luogo sacro, e la luce soffusa delle lanterne, riflettendosi sui volti dei visitatori, trasforma ogni sguardo in un frammento di una narrazione millenaria.

È in questi momenti che il tempo sembra fermarsi, e la spiritualità del Santuario si manifesta in tutta la sua potenza, regalando un’esperienza indimenticabile.

Tornare qui per vedere le lanterne accese è più di un semplice desiderio; è una promessa di riconnettermi con la bellezza e la pace che solo il Kasuga Taisha sa offrire.

Qui sotto l’articolo pubblicato su Adobe Creative Cloud Express

Nara, Kasuga Taisha

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Rispondi

Foto bellissime! Mi ricordo molto bene il viale delle lanterne di pietra e i cervi. Non mi ricordo se siamo entrati nel santuario. Un cervo per poco non mi mangiava il passaporto!! io non ho fatto foto belle come le tue. Le tue sono super!! Complimenti anche per la descrizione.

Grazie Fabrizio per i tuoi appassionati report di viaggio! Ogni volta di più ammiro, sinceramente, lo spirito e la curiosità del vero viaggiatore. Fatti vivo con me! Antonio

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