Viaggio in Amazzonia: a caccia con gli Huaorani
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Viaggio in Amazzonia: a caccia con gli Huaorani

Benvenuti, nell’articolo qui sotto vi parlo della visita ad un villaggio di etnia Huaorani, in Ecuador, avvenuta nel corso di un viaggio in Amazzonia effettuato con Avventure nel Mondo nel mese di agosto 2016.

Disclaimer – Avvertenza per i lettori

Si avverte il lettore che la possibilità di interagire con gli Huaorani durante la giornata di caccia, oggetto di questo articolo, ci ha permesso di immergerci in un mondo di meraviglie naturali e scoperte culturali che hanno lasciato un segno indelebile nei nostri cuori.

È importante sottolineare che le relative fotografie mostrano i cacciatori Huaorani che ci hanno accompagnati completamente nudi.

Questo aspetto della loro cultura, apparentemente sorprendente per chi non ne è a conoscenza, rappresenta un’espressione autentica del loro modo di vivere in armonia con la natura.

La nudità, infatti, per gli Huaorani non è solo una questione di tradizione, ma una scelta pratica e simbolica che riflette la loro stretta connessione con l’ambiente circostante.

L’esperienza ci ha insegnato a guardare oltre le apparenze, a comprendere e rispettare profondamente le diversità culturali, riconoscendo che ciò che può sembrare insolito o sconvolgente per alcuni, per altri è parte integrante di una vita vissuta con semplicità e rispetto per la natura.

Questa immersione totale nella loro quotidianità ci ha offerto una prospettiva unica e privilegiata sulla loro saggezza ancestrale e sulla loro capacità di vivere in equilibrio con il mondo naturale.

Viaggio in Amazzonia: un sogno che nasce tanti anni fa

Da ragazzo ho letto un libro che mi ha appassionato molto, si intitola “I fiumi scendevano a oriente”.

L’autore, Leonard Clark, che è stato anche esploratore leggendario di quelle che all’epoca si potevano definire “le terre estreme di mezzo globo”, narra le avventure vissute di persona nel viaggio del 1946 nell’oriente amazzonico alla ricerca del mitico “El Dorado” con partenza nel mese di luglio da Lima e arrivo a dicembre a Quito.

Lo cito perché è sicuramente uno dei libri che ha influenzato il mio immaginario di viaggio, perché mi ha lasciato una voglia di Amazzonia che ho soddisfatto nel 2016 con il viaggio Amazonas e per via dell’itinerario.

Il viaggio, anzi la spedizione etnico-naturalistica lungo i fiumi amazzonici, così definisce il sito di Avventure nel Mondo il viaggio “Amazonas”, parte da Quito e arriva a Lima, l’itinerario di Leonard Clark aveva partenza e arrivo invertiti.

Amazzonia, a caccia con gli Huaorani: il sogno si avvera

La vaga idea di un viaggio in Amazzonia si è concretizzata a Genova, durante il raduno dei partecipanti di un viaggio di inizio 2016 a Cuba, davanti alle fotografie scattate proprio in Amazzonia da Salgado nella mostra “Genesi” visitata nell’occasione.

Davanti a quelle foto con l’amico Tiziano si è deciso di vedere se si riusciva a formare un gruppo per la partenza di agosto, il periodo in cui le piogge in Amazzonia sono meno intense.

Il risultato è stato sorprendente per questo tipo di viaggio: un gruppo “pieno” da 15 persone, che ha reso possibile le foto e questa storia: Amazzonia, a caccia con gli Huaorani.

E’ stata un’esperienza che non solo ha soddisfatto il desiderio di esplorazione nato con la lettura del libro di Clark, ma che ha superato ogni aspettativa, immergendoci in un mondo di meraviglie naturali e scoperte culturali che hanno lasciato un segno indelebile nei nostri cuori.

La possibilità di interagire con gli Huaorani, di vedere con i nostri occhi l’immensità e la biodiversità della foresta pluviale, ha trasformato un sogno d’infanzia in una realtà straordinaria, dimostrando come la passione per la lettura possa ispirare e concretizzare le avventure della vita reale.

I giorni indimenticabili che abbiamo trascorso presso la comunità Huaorani di Bameno

Siamo arrivati nella zona dove vivono le comunità Huaorani di Bameno dopo qualche giorno di navigazione sul Rio Napo e sul Rio Chiripuno, immersi nella natura selvaggia.

Sistemati su due grandi canoe, una destinata al trasporto dei viveri e l’altra per noi, abbiamo montato le tende accanto a un villaggio dove la vita scorre lenta e si percepisce un’atmosfera serena.

Nei giorni indimenticabili che abbiamo trascorso presso la comunità Huaorani, abbiamo avuto modo di vedere quanto gli indios conoscano bene la foresta, utilizzando le proprietà delle piante in tantissimi modi e sfruttandone i principi attivi a vari fini.

Ogni pianta sembrava avere un ruolo specifico, dalle medicine naturali alle tinture, dai cibi agli strumenti per la caccia.

È stato affascinante osservare come la loro conoscenza botanica non si limiti solo alla sopravvivenza, ma si estenda a un’interazione rispettosa e simbiotica con l’ambiente.

Un popolo che vive in perfetta armonia con uno degli ecosistemi più complessi

Quando è stata organizzata la caccia, abbiamo assistito alla preparazione del curaro, un veleno potente utilizzato per avvelenare le frecce.

La precisione e la destrezza con cui gli Huaorani maneggiavano le piante per estrarre il curaro ci hanno impressionato profondamente.

Questo rituale, che mescola antiche tradizioni e una conoscenza approfondita della chimica naturale, ci ha mostrato un lato della vita nella foresta che va oltre l’immaginazione.

La caccia stessa è stata un’esperienza che ci ha avvicinato ancora di più alla loro cultura: ogni gesto, ogni strategia, ogni attimo era intriso di una saggezza ancestrale che ci ha lasciato un senso di meraviglia e rispetto profondo per un popolo che vive in perfetta armonia con uno degli ecosistemi più complessi del pianeta.

Gli Huaorani

Presso la comunità Huaorani di Bameno ci ha accolto una figura di grande rilevanza, uno dei capi riconosciuti che rappresenta la comunità anche nei rapporti con il governo centrale.

Si chiama Penti Baihua e lo abbiamo incontrato a Coca, punto di partenza del nostro viaggio nella profondità dell’Amazzonia.

È proprio lui che ha iniziato a introdurci alle antiche tradizioni degli Huaorani, condividendo con noi il loro modo unico di vivere e di pensare, profondamente intrecciato con la natura circostante.

Penti ci ha parlato del parco nazionale che protegge una parte della loro terra ancestrale, dei gravi problemi causati dall’industria petrolifera, nota come “petroleros”, e delle lotte per mantenere inviolata la “zona cuscinetto” e la “zona intangibile”, aree cruciali per la conservazione della biodiversità e della cultura Huaorani.

La sua narrazione è stata un viaggio nel cuore pulsante di una comunità che, nonostante le pressioni esterne, continua a difendere strenuamente la propria identità e il proprio territorio.

La Riserva Yasuní

C’è un profondo legame tra il popolo Huaorani (Waorani) e la loro casa ancestrale, la Riserva Yasuní nell’alto bacino amazzonico.

In Ecuador, gli Huaorani sono uno dei gruppi che solo in epoca recente sono entrati in contatto con la “civiltà”.

Sono stati avvicinati per la prima volta alla fine degli anni ’50 da missionari e lavoratori petroliferi statunitensi, avviando un processo che ha portato allo sfruttamento petrolifero continuo, allo sfollamento territoriale e alla colonizzazione culturale.

La Biosfera Yasuní è una delle aree con la più straordinaria biodiversità per metro quadrato del pianeta, con il 99,73% della riserva della biosfera costituito da vegetazione naturale originaria.

Tuttavia, Yasuní sta subendo un cambiamento radicale da molti anni, poiché l’esplorazione delle riserve petrolifere della regione minaccia molte specie e habitat nativi, nonché lo stile di vita degli indigeni Huaorani.

La cultura e il territorio di questo popolo, intimamente connessi alla foresta amazzonica, rischiano di essere cancellati.

La speranza per la preservazione della cultura unica degli Huaorani

Fortunatamente, un recente referendum ha bloccato lo sviluppo di tutti i nuovi pozzi petroliferi nello Yasuní, portando speranza alla preservazione della cultura unica degli Huaorani e della loro casa.

Questo segnale positivo rappresenta un passo importante verso la tutela di un patrimonio naturale e culturale inestimabile, offrendo un raggio di speranza per le future generazioni di Huaorani e per tutti coloro che riconoscono il valore inestimabile della biodiversità del Yasuní.

La vita presso il villaggio Huaorani

Gli Huaorani vivono al di fuori della civilizzazione, presso la zona intangibile all’interno del Parco Nazionale Yasuni, recentemente riconosciuto come area protetta.

Come la maggior parte dei popoli amazzonici, essi vivono in comunità stanziali lungo i corsi d’acqua, mantenendo un rapporto simbiotico con l’ambiente circostante.

Coltivano piccoli orti intorno ai villaggi, garantendosi una grande varietà di frutta e verdura tra cui manioca, fagioli, grano e banane, che costituiscono la base della loro dieta.

Oltre alla coltivazione, gli Huaorani cacciano e pescano, spesso utilizzando veleni vegetali per stordire i pesci, una pratica che dimostra la loro profonda conoscenza della flora locale.

Oggi, alcune tribù hanno adottato l’uso dei fucili per la caccia, mentre molte altre continuano a preferire metodi tradizionali come archi e frecce, lance o cerbottane con dardi intinti nel curaro, un potente veleno naturale.

Questa combinazione di tecniche moderne e tradizionali riflette la loro capacità di adattarsi pur mantenendo viva la loro cultura ancestrale.

La vita degli Huaorani è un esempio di equilibrio e rispetto per la natura, offrendo un modello prezioso di sostenibilità che contrasta con le pressioni esterne dello sviluppo industriale.

La caccia

“Nella selva regna un silenzio primordiale, interrotto solo dai suoni degli animali della foresta.

Non esiste nessun sentiero e i nostri amici Huaorani ci aprono la strada con i loro machete, tagliando attraverso la vegetazione fitta e rigogliosa.

La foresta ci avvolge con la sua bellezza selvaggia, ricca di felci giganti e alberi altissimi.

Guadiamo fiumi e ruscelli su tronchi traballanti, viscidi e stretti, con gli Huaorani che spesso devono creare per noi dei corrimano con liane e tronchi per aiutarci a mantenere l’equilibrio.

Il fango risucchia i nostri stivali, rendendo ogni passo una sfida.

Proviamo a utilizzare cerbottane e lance, ma quando i nostri amici individuano una preda e si mettono a correre nella selva, ci rendiamo subito conto della nostra goffaggine.

Vestiti per proteggerci da zanzare, ragni e insetti vari, oltre che dalle proverbiali piogge amazzoniche, e con gli stivali pesanti ai piedi, ci muoviamo con difficoltà.

Capire perché gli Huaorani preferiscano cacciare nudi e scalzi in questo clima umido e caldo diventa immediato.

Riusciamo a raggiungerli solo quando hanno già catturato un esemplare di pecari, dimostrando una volta di più la loro incredibile abilità e armonia con la foresta che chiamano casa.”

Amazzonia, a caccia con gli Huaorani

Ho pubblicato altri articoli sul viaggio Amazonas: Un giorno di festa a Quito

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